Percepire un aspetto nuovo di se stessi
è il primo passo verso il cambiamento del concetto di sè.
(Carl Rogers)
Puoi lasciarti indietro ciò che ti insegue,
ma non puoi lasciarti indietro ciò che corre dentro di te.
(Proverbio Africano)
Consulenze e sedute di psicoterapia per Adulti
Ci sono molte cause che possano indurre una persona adulta a consultare uno psicoterapeuta, ma alla base di queste troviamo quasi sempre uno stato di sofferenza più o meno grave che sembra sfuggire al controllo della persona. Spesso ci sono circostanze esterne che aggravano i problemi; altre volte sembra che il nocciolo del problema sia ancorato dentro di noi, ma di solito le cause si intersecano per fare si che la propria condizione venga vissuta con disagio.
A volte si tratta di un'esigenza cresciuta gradualmente: come per esempio la constatazione della propria difficoltà a costruire relazioni stabili, la sensazione crescente di uno stato di isolamento o un'aumento della sfiducia in se stessi. In altri casi il bisogno nasce improvvisamente in particolari circostanze di vita: come per esempio in una situazione di lutto o di trauma, alla fine di una relazione affettiva importante, all'esordio o durante una patologia fisica grave o dopo altri cambiamenti nella vita che incidono profondamente nello stato psicofisico e/o relazionale della persona.
La gamma dei disturbi psico(pato)logici è molto vasta e vorrei brevemente elencarne alcuni di più frequente riscontro, premettendo che le informazioni qui fornite non sono comunque sufficienti a fare una (auto-) diagnosi. Inoltre non sempre i sintomi sono facilmente riconoscibili e spesso le problematiche si intrecciano tra di loro. A volte è indispensabile affiancare alla psicoterapia analitica una terapia psicofarmacologica, in questi casi dovrà essere effettuata una visita da un medico specializzato in psichiatria per la prescrizione dei farmaci.
Depressione e stati depressivi (caratterizzata per esempio da tristezza profonda, affaticamento nell'affrontare la vita quotidiana, senso di inutilità e di vuoto, sintomi fisici come insonnia, stanchezza, spossatezza, ecc.)
Stati di ansia (per esempio ansia riguardante specifiche situazioni oppure specifici ambiti della propria vita, stato d'ansia che pervade ogni momento della propria giornata in modo da limitare la vita della persona, paura specifica verso una particolare situazione, ecc. La condizione più grave dei disturbi d'ansia sono gli attacchi di panico che generano nella persona una paura insopportabile per la propria vita.)
Traumi (ad esempio incidenti per cause umane o naturali, violenze sessuali, maltrattamenti psicologici e fisici, separazioni, lutti, ecc.)
Somatizzazioni (manifestazioni di sintomi fisici che non hanno come causa una patologia organica; sintomi come per esempio irritazioni cutanee, mal di testa frequente, gastriti, ecc. Ovviamente da diagnosticare sempre dopo l'esclusione da parte del medico curante o dello specialista di un origine organica di tali sintomi)
Disturbo ossessivo-compulsivo (per esempio la ripetizione di gesti che creano una sorta di rituale per sopravvivere alla realtà quotidiana come lavarsi le mani in modo eccessivo o per esempio accendere e spegnere la luce; pensieri percepiti come intrusivi e incontrollabili che si ripetono e che non si riesce ad allontanare dalla propria mente; dubbi sull'aver o non aver compiuto un determinato gesto come per esempio chiudere il gas o la porta di casa ecc.)
Disturbi dell'alimentazione (anoressia, bulimia, obesità psicogena)
Problemi sessuali (per esempio mancanza di desiderio sessuale, assenza di piacere durante l'atto sessuale, ecc.)
Difficoltà nelle relazioni interpersonali e sentimentali (timore del coinvolgimento affettivo, difficoltà a creare relazioni sentimentali stabili,timore del giudizio altrui, sentirsi bloccati durante il contatto con altre persone, frequenti vissuti di rabbia nei confronti di altre persone, timore della dipendenza, paura della competizione, ecc.)
Difficoltà con la famiglia di origine (difficoltà rispetto al distacco dalla famiglia di origine per conseguire una propria vita adulta autonoma, rapporti tesi con la propria famiglia di origine, ecc.)
Problemi di autostima (insicurezza accentuata in uno o più aspetti della propria vita, non sentirsi considerati dagli altri, non ritenersi all'altezza, sottovalutarsi, ecc.)
Infertilità (problematiche emotive relative all'infertilità, impatto psicologico delle terapie mediche, infertilità senza cause organiche e a presumibile carattere psicogeno)
Situazioni di lutto (problematiche emotive rispetto a lutti attuali, difficoltà nell'elaborazione di un lutto passato)
Problematiche emotive connesse alle malattie organiche (problematiche psicologiche connesse a malattie gravi come i tumori, le malattie autoimmuni, patologie croniche in fase acuta, ecc. Per chi è malato possono esserci per esempio le problematiche di come vengono vissuti i cambiamenti fisici, l'angoscia per la perdita di qualità della vita ed infine la sensazione di pericolo per la propria vita, ecc. Per chi sta emotivamente vicino ad una persona malata vi insorgono per esempio difficoltà di comunicazione, sensazione di impotenza, ecc.)
I sintomi sono avvertiti soggettivamente dalla persona o dalle persone vicine (a differenza dei segni che sono rilevabili per esempio con esami medici obiettivi). Anche se possono essere la manifestazione di uno stato patologico non dobbiamo identificarci completamente con essi: è importante lasciare spazio a possibilità di crescita e cambiamento per poter uscire da uno stato di sofferenza. Chiunque accetti di intraprendere un percorso psicoterapeutico ha già compiuto un primo passo molto importante per innescare un cambiamento, per giungere ad una consapevolezza che aiuta a (con)vivere meglio.
Le anime più forti sono quelle temprate dalla sofferenza.
I caratteri più solidi sono cosparsi di cicatrici.
(Khalil Gibran)